Il settore edilizio italiano sta vivendo una fase di transizione caratterizzata da segnali di ripresa e nuove sfide che ne condizionano il futuro. Il 2024 si presenta come un anno di crescita sostenuta, spinta dagli investimenti infrastrutturali finanziati dal PNRR e dalla ripresa dell’occupazione, mentre il 2025 lascia intravedere un quadro più complesso, in cui peseranno la riduzione delle detrazioni fiscali e le direttive europee sulla sostenibilità degli edifici.

Secondo quanto emerso dal report “2025, le prospettive per l’ediliziaâ€, presentato da ANAEPA-Confartigianato Edilizia, il prossimo biennio sarà cruciale per il settore. Il documento, illustrato durante un webinar del 23 gennaio 2025, ha messo in evidenza come l’attuale dinamismo del comparto sia trainato soprattutto dagli interventi su edifici non residenziali e dalle infrastrutture. Tuttavia, l’incertezza legata agli incentivi fiscali e alle normative ambientali potrebbe rallentare gli investimenti complessivi e complicare il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici.
Il 2024 si chiude con dati incoraggianti: produzione, valore aggiunto e investimenti sono in crescita, mentre l’occupazione registra un incremento del 4,8% rispetto al 2023, superando la media europea. Questa ripresa, però, si scontra con la cronica carenza di personale qualificato, un problema reso più acuto dalla crisi demografica e dall’invecchiamento della forza lavoro. In questo contesto, gli stranieri rivestono un ruolo fondamentale: il 25,4% delle imprese artigiane del settore è gestito da stranieri, mentre i lavoratori di origine straniera costituiscono il 22,7% del totale.
A livello territoriale, il Mezzogiorno registra una crescita occupazionale particolarmente significativa, con aumenti a doppia cifra in Sicilia e Campania, mentre altre regioni come Veneto, Piemonte e Toscana mostrano performance superiori alla media nazionale. L’artigianato, con le sue 373 mila imprese e 762 mila lavoratori, conferma il suo ruolo cardine nel settore, rappresentando il 69% delle attività edilizie e il 48,4% degli addetti complessivi.
Nonostante i segnali positivi, il 2025 si prospetta come un anno di sfide per il settore edilizio, che dovrà confrontarsi con un quadro normativo sempre più stringente, difficoltà nel reperire personale e la necessità di adattarsi a standard di sostenibilità sempre più elevati. In uno scenario in evoluzione, le imprese italiane saranno chiamate a coniugare innovazione, competitività e sostenibilità per continuare a crescere.