Montagna e imprese artigiane: “Servono più incentivi per uno sviluppo equilibrato”

Le imprese artigiane rappresentano un pilastro dell’economia montana, ma chiedono maggiore attenzione e sostegno per affrontare le difficoltà di un territorio spesso svantaggiato. Questo il messaggio lanciato da Confartigianato e CNA durante l’audizione alla Commissione Bilancio della Camera, in merito al Disegno di Legge per la valorizzazione e la promozione delle zone montane.

Le associazioni accolgono con favore il Ddl Montagna, che riconosce finalmente le specificità di questi territori, dove infrastrutture carenti e collegamenti limitati rendono più difficile fare impresa rispetto ai centri urbani. Tuttavia, sottolineano che il testo si concentra principalmente sul settore agricolo, trascurando il ruolo cruciale delle imprese artigiane, essenziali per il mantenimento della popolazione e la coesione sociale.

Per questo, Confartigianato e CNA chiedono un’estensione delle agevolazioni fiscali e contributive a tutte le imprese montane, seguendo l’esempio del modello francese delle “Zone de Revitalisation Rurale (ZRR)”, che prevede incentivi senza distinzione tra imprese agricole e di altro tipo.

Le Confederazioni apprezzano le misure a sostegno delle attività giovanili previste dal Ddl, ma le ritengono insufficienti. Propongono quindi di ampliare il sistema di incentivi, introducendo strumenti di supporto diretto come incubatori d’impresa, credito d’imposta e agevolazioni per le assunzioni.

Infine, le associazioni sollecitano la definizione di un piano strategico per il turismo montano sostenibile, in collaborazione con il Ministero del Turismo, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e artigianale delle aree montane.

L’appello è chiaro: per garantire uno sviluppo realmente equilibrato, serve un approccio polisettoriale, capace di coinvolgere tutte le realtà produttive della montagna.

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