C’è un suono che ogni estate accende l’anima della Sardegna. È quello di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, che dall’8 al 16 agosto — con una coda il 5 e 6 settembre — tornerà a riempire piazze, chiese di campagna e scorci suggestivi con le sue melodie, riconfermando Berchidda, paese natale del trombettista, come cuore pulsante dell’evento.

La trentottesima edizione del festival si annuncia come un viaggio musicale e umano che abbraccia il territorio e i suoi paesi, intrecciando artisti e paesaggi in un racconto sonoro che attraversa il nord Sardegna. Accanto a Berchidda, saranno coinvolti Alà dei Sardi, Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, San Teodoro, Sant’Antonio di Gallura, Tempio Pausania e Viddalba.
Quest’anno il titolo scelto è What a Wonderful World, omaggio alla celebre canzone di Louis Armstrong, inno alla bellezza e alla speranza in tempi complessi, oggi come nel 1968. Ed è proprio questo spirito che attraversa l’intero programma: uno sguardo poetico sul mondo, affidato alla potenza evocativa della musica.
A Berchidda, sul palco principale in Piazza del Popolo, sfileranno stelle del jazz internazionale e nazionale: Stefano Bollani con il Danish Trio, Enrico Rava insieme ai suoi Fearless Five, Danilo Rea, il trio Mare Nostrum con Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren. E ancora le Les Amazones d’Afrique, Ze in the Clouds, il duo Svaneborg Kardyb e il danese Trentemøller, nome di punta della scena elettronica europea.
Ma il festival vive anche nel suo circuito itinerante, che porterà la musica in borghi e località incastonati tra monti e mare. Tra i protagonisti attesi: Nick The Nightfly, Simona Molinari, Paola Turci (che renderà omaggio a Fabrizio De André), Ivan Segreto, Stefania Tallini e Franco Piana, Bebo Ferra e Salvatore Maiore, Christian Mascetta, DayKoda, il Duo Bottasso, Eleonora Strino in trio, Ettore Fioravanti con il quartetto Opus Magnum, i Freak Motel, il trio sperimentale Hobby Horse, Pietro Lussu e Felice Montervino con una rilettura musicale e narrativa di Un anno sull’Altipiano, il duo Madera Balza con Monica Demuru e Natalio Mangalavite, e ancora Matteo Paggi.
Time in Jazz, però, non è solo concerti. È anche spazio per la riflessione, la cultura, la creatività . In programma ci sono mostre, letture, presentazioni di libri, incontri con gli autori e attività per i più piccoli. Un laboratorio a cielo aperto che da quasi quattro decenni unisce la musica all’identità di una terra, raccontandone storie, suggestioni, speranze.
In fondo, è proprio questo il senso di Time in Jazz: un invito a rallentare, ad ascoltare, a riscoprire la meraviglia.