A Santadi il Matrimonio Mauritano rinnova la magia della tradizione: dal 1° al 3 agosto tre giorni di festa e identità

È un appuntamento atteso, sentito, condiviso: da venerdì 1 a domenica 3 agosto, Santadi torna a celebrare la propria anima più autentica con Sa Coia Maurreddina, il Matrimonio Mauritano, che giunge quest’anno alla sua 57esima edizione. Una festa collettiva, radicata nella memoria del territorio e ormai divenuta simbolo identitario del basso Sulcis, capace di attirare visitatori e studiosi, appassionati di cultura popolare e semplici curiosi.

La manifestazione nasce nel cuore degli anni Sessanta, dal desiderio di restituire vita e dignità a riti nuziali antichi, tramandati oralmente e minacciati dall’oblio. Oggi è uno degli eventi folclorici più rappresentativi della Sardegna, grazie al coinvolgimento dell’intera comunità e a un calendario fitto di appuntamenti che raccontano, passo dopo passo, ogni sfumatura del matrimonio tradizionale sardo.

Il via ufficiale è previsto per la sera di venerdì 1 agosto, alle 21 in piazza Marconi, con la presentazione pubblica degli sposi. Ma il cuore pulsante della festa arriva domenica, quando, sin dalle prime luci dell’alba, prende forma uno dei momenti più emozionanti: il rito della vestizione. A Sa Domu Antiga, museo etnografico del paese, la sposa viene preparata insieme alla sua famiglia, tra mani esperte, tessuti ricamati e gesti lenti, rituali. Lo sposo, intanto, compie lo stesso percorso nella casa-museo sa Domu ‘e Paxi.

Alle 8.30, i due innamorati si incontrano. È un momento sospeso, intimo e solenne. Poco dopo, le strade si riempiono di colori, suoni e passi cadenzati: il corteo nuziale prende vita con gruppi folk in abiti tradizionali, cavalli bardati a festa, tracas addobbate, suonatori di launeddas e le autorità locali. La sfilata parte dall’Istituto Agrario e giunge, come da tradizione, in piazza Marconi, dove alle 10.30 i sindaci di Santadi, Nuxis e Villaperuccio – un tempo uniti sotto un’unica amministrazione – accolgono gli sposi. Alle 11 si celebra il matrimonio, seguito dal rito de sa Gratzia, gesto simbolico di benedizione e gratitudine.

La festa prosegue anche in serata. Dalle 20, sempre nella piazza centrale, è il momento de su Cumbiru: gli sposi offrono dolci tipici, bevande e la torta nuziale a tutta la popolazione. La notte si accende con balli e canti della tradizione, mentre i gruppi folk proseguono la celebrazione della memoria collettiva con energia e orgoglio.

Non mancano, nei tre giorni, momenti dedicati alla riscoperta delle arti e dei saperi locali. Venerdì mattina e nel primo pomeriggio, il museo etnografico ospita un laboratorio sugli antichi mestieri e sull’artigianato tipico. Durante l’intero arco della manifestazione sarà inoltre visitabile la mostra Bistimenta, dedicata all’abbigliamento tradizionale sulcitano, con orari di apertura dalle 8:30 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 18:30.

Il Matrimonio Mauritano è promosso dal Comune di Santadi e dalla Pro Loco, con il sostegno dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna. Una festa che non è solo folklore, ma racconto vivo di un’identità che resiste, si rinnova e si dona generosamente a chiunque voglia incontrarla.

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