Tramas, i fili invisibili che uniscono scienza e umanesimo

Sarà “Tramas” – parola che in sardo significa “trame”, intrecci – il tema portante dell’edizione 2025 del Festival della Scienza di Cagliari, in programma dal 6 all’11 novembre al Centro comunale Exma. Un titolo che racchiude l’anima dell’iniziativa organizzata dall’associazione ScienzaSocietàScienza: raccontare le connessioni tra discipline, linguaggi e territori, laddove la conoscenza si fa rete, dialogo e contaminazione.

Il festival animerà diversi luoghi della città: dalla sede della Fondazione Banco di Sardegna alla Biblioteca Emilio Lussu del Parco di Monte Claro, dal Liceo Pacinotti al Museo Herbarium di via Sant’Ignazio da Laconi. In ciascuna di queste tappe, scienziati, studenti e cittadini saranno protagonisti di un confronto aperto che supera i confini accademici. “Tramas” è anche un invito a riconoscere le connessioni tra scienza e cultura, tra la parola e il numero, tra la lingua e l’identità: non a caso, alcuni incontri affronteranno la fisica quantistica in lingua sarda, a testimoniare come la scienza possa parlare ogni idioma senza perdere la sua universalità.

Dopo le giornate cagliaritane, il festival proseguirà il suo viaggio in Sardegna, toccando Nuoro (13-14 novembre), Oristano (18-19 novembre), Sarcidano-Trexenta (20-22 novembre) e Iglesias (26-28 novembre).

L’inaugurazione, nell’Aula Capitini della Facoltà di Studi Umanistici, vedrà dialogare due figure di rilievo internazionale: Andrea Moro, linguista e scienziato del linguaggio, e Alberto Diaspro, fisico e pioniere nel campo della nanotecnologia. Da quel momento, per sei giornate, Cagliari diventerà un laboratorio diffuso con venti presentazioni di libri, sei conferenze – due delle quali in lingua sarda – e un fitto calendario di incontri dedicati alla fisica, all’intelligenza artificiale, alla biologia, alla medicina, alle neuroscienze e alla chimica.

Spazio anche alla musica e all’arte: la pianista e docente Ingrid Carbone, dell’Università della Calabria, guiderà una conversazione-concerto su musica e matematica, mentre mostre ed exhibit trasformeranno gli spazi espositivi in percorsi esperienziali. Ogni giornata del festival sarà dedicata a una scienziata della meccanica quantistica, nel centenario della disciplina: giovani studentesse racconteranno le loro biografie, rinnovando così la memoria di un’eredità scientifica troppo spesso dimenticata.

Il cuore pulsante del Festival della Scienza resta, come sempre, la partecipazione delle scuole, con laboratori ideati e condotti dagli stessi studenti. Tra le mostre in programma spiccano “Il colore della luce”, un’indagine tra arte e scienza curata da Giorgio Corso; “Tutte le sfumature dell’azzurro”, un omaggio allo sport e ai valori olimpici; e “La scienziata del giorno”, che celebra il contributo femminile alla ricerca e alla conoscenza.

“Tramas” è dunque più di un titolo: è una metafora del pensiero che unisce, un invito a scoprire i fili invisibili che collegano la curiosità umana ai segreti del mondo.

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