Imprese al femminile: la Sardegna che riparte grazie al coraggio delle donne

La Sardegna scopre, ancora una volta, che il motore del cambiamento può avere un volto femminile. È il messaggio che arriva dal convegno “Tessere il Futuro. Donne e imprese ambasciatrici del territorio”, ospitato questo pomeriggio nella sede della Camera di Commercio di Nuoro e promosso da Confindustria Sardegna Centrale. Un appuntamento partecipato, animato dalle testimonianze delle imprenditrici del Nuorese e dell’Ogliastra, che hanno raccontato un’economia che cambia grazie alla loro capacità di innovare, reagire, costruire comunità.

“Non stiamo celebrando un settore, ma una forza che sta davvero trasformando l’economia sarda”, ha esordito la presidente della Regione, Alessandra Todde, intervenuta all’incontro. La fotografia che ha restituito è quella di un’Isola in controtendenza: mentre in Italia le imprese femminili scendono dell’1,4% dal 2019 al 2024, in Sardegna crescono. Oggi se ne contano 235 ogni mille attività, un dato superiore alla media nazionale. E alcune zone fanno ancora meglio: Nuoro, con un +3,9%, raggiunge quota 244 imprese femminili ogni mille, il dato più alto della regione.

Al fianco della presidente sedevano Pierpaolo Milia, numero uno di Confindustria Sardegna Centrale, Agostino Cicalò per la Camera di Commercio, e le rappresentanti delle principali associazioni femminili del territorio. Insieme, hanno analizzato i settori che più stanno trainando questa crescita: i servizi, che segnano un +12,6%, e il turismo con un +8,5%. Cresce anche l’occupazione: nelle imprese guidate da donne lavorano oggi 89.093 persone, +6,9% negli ultimi cinque anni. Unico dato in calo, il commercio, che però rispecchia una tendenza nazionale.

Per Todde, la spinta arriva da un elemento preciso: il coraggio. “Fare impresa femminile significa assumersi rischi, aprirsi al confronto, guardare fuori dal proprio contesto. È quello che vediamo nelle storie di tante imprenditrici che oggi hanno preso la parola”. Una di queste è quella di Graziella Carta, che ha trasformato la sua passione per la tessitura in un progetto imprenditoriale. Un esempio che, per la presidente, racconta meglio di molti numeri cosa significhi innovare partendo dalle proprie radici.

La rete – quella vera, fatta di scambi, relazioni, alleanze – è un altro elemento decisivo. Secondo Todde, le imprese femminili “sanno fare squadra e questo permette ai territori di restare connessi, creativi, resilienti”. In questo quadro si inserisce anche la crescita delle imprese nei servizi tecnologici, un segnale importante: “Le donne stanno entrando sempre di più nei settori scientifici e tecnici. Qui a Nuoro, confido che il progetto dell’Einstein Telescope possa dare ulteriore impulso a questa trasformazione”.

La politica regionale, ha spiegato la presidente, punta a sostenere chi ha più coraggio: “La Sardegna delle donne non è un obiettivo o una promessa, è un fenomeno già in atto. Il nostro compito non è semplicemente quello di seguirlo, ma di valorizzarlo”. Un messaggio di impegno che chiude una giornata in cui l’isola ha potuto guardarsi allo specchio e riconoscere, nelle sue imprenditrici, una delle sue energie più vitali.

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