La qualità del mare della Sardegna è “eccellenteâ€. La notizia arriva dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), che ha diffuso gli esiti dei monitoraggi nazionali degli ultimi quattro anni. La qualità delle acque di balneazione marine è in generale di buon livello in tutte le regioni, con percentuali di costa “eccellente†che in ogni territorio superano l’85%, conpunte superiori al 99% in due regioni (Puglia e Sardegna).
Il monitoraggio della qualità del mare della Sardegna e del resto d’Italia
Sulla base del monitoraggio, risultano infatti eccellenti circa 5.000 dei 5.300 chilometri di aree marine adibite alla balneazione, pari al95,5% del totale. Il restante 2,7% è di qualità buona (144 chilometri), mentre la stessa percentuale pari allo 0,8% (43 chilometri) è rispettivamente in classe sufficiente e scarsa. È il risultato delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2019-2022): sonopiù di 30mila i campionamenti effettuati nel 2022 nell’intero Paese – in gran parte dalle agenzie ambientali – per valutare la qualità delle acque di balneazione dal punto di vista sanitario.
I parametri microbiologici
Il lavoro di controllo e monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente – scaturisce dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa). I parametri microbiologici su cui si basa il monitoraggio sonole concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali, batteri ritenuti appunto indicatori di contaminazione fecale. Le percentuali riportate sono riferite al totale delle acque monitorate, escludendo dunque quelle non sottoposte al monitoraggio, ad esempio i tratti di mare che ospitano porti, servitù militari, aree protette.
I campionamenti
Gli esiti delle analisi vengono pubblicati sui siti delle singole Arpa e sul portale ‘Acque’ del ministero della Salute. Secondo le normative, i risultati vengono trasmessi alle autorità locali per l’emanazione di eventuali misure utili a prevenire rischi per la salute (fonte: Agenzia DIRE).