Fino al 5 maggio 2024 il Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda – MURATS – e il Comune di Samugheo in collaborazione con Orientare Srl, presentano la mostra “Atto di Dolore” che, insieme al riallestimento della collezione storica, intende offrire ai visitatori un articolato percorso espositivo dedicato alla figura della donna.

La mostra, curata da Anna Rita Punzo, è stata inaugurata Venerdì 8 Marzo, in occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne.
Maria, Paulica e Felicina sono nomi di donne vissute in Sardegna alla fine del 1800, il loro ricordo sopravvive attraverso alcuni manufatti tessili della collezione storica del Museo MURATS, opere di cui furono artefici e su cui apposero le proprie firme.
Ai loro nomi si uniscono le tante iniziali tessute e ricamate su coperte, arazzi, grembiuli, copricassapanca etc., selezionati e allestiti insieme agli abiti della tradizione femminile.
Roberta, Zuanna Maria, Luciana, Maria Grazia e Alessandra sono i nomi di altre donne, cinque artiste sarde – cui se ne aggiungono due anonime – affette da gravi patologie dell’apparato riproduttivo femminile che, in concomitanza con il mese per la conoscenza e la consapevolezza dell’endometriosi, nel decennale dall’istituzione della giornata mondiale dedicata alla patologia, si raccontano attraverso un rito catartico atto a manifestare la vulnerabilità della carne e della psiche, rivelare le piaghe dell’animo e quelle dell’epidermide.
Giovanni Pascoli scrisse “Il dolore è ancor più dolore se tace”, da qui la necessità di associargli un volto, quello de La penitente di Tonino Mattu, e le voci delle tante donne a lungo soffocate da discriminazioni, pregiudizi e tabù.