Letizia Battaglia, uno sguardo senza fine: Cagliari celebra la fotografa che ha raccontato la verità con coraggio e poesia

C’è uno spazio, nel cuore antico di Cagliari, dove la memoria prende forma in bianco e nero. Fino al 26 ottobre 2025, il Palazzo di Città apre le sue porte a Senza fine, una mostra che è più di un’esposizione fotografica: è un tributo sincero e potente a Letizia Battaglia, artista e testimone scomoda della nostra epoca.

Settantasette fotografie, selezionate con cura, accompagnano il visitatore in un viaggio che non è solo visivo, ma anche emotivo e civile. Ogni scatto è un frammento di verità, un grido silenzioso, un abbraccio dato alla vita nel suo lato più crudo, eppure mai privo di umanità. Letizia Battaglia non ha mai voltato lo sguardo, nemmeno quando il dolore era insostenibile, e proprio per questo le sue immagini continuano a parlare — e a pungolare le coscienze.

Chi è stata Letizia Battaglia, se non una delle voci più libere e radicali della fotografia italiana? La sua macchina fotografica ha raccontato Palermo nei suoi anni più oscuri, segnati dal dominio della mafia, dalla violenza, dalla paura. Ma nei suoi scatti non c’è mai compiacimento, bensì la volontà di denunciare, di mostrare ciò che spesso si preferirebbe non vedere. Era una fotografa, sì, ma anche un’attivista, una donna politica, una madre simbolica di un’intera generazione di sguardi.

Eppure limitarsi a ricordarla per le immagini dei caduti di mafia sarebbe riduttivo. Battaglia ha esplorato l’infanzia dimenticata, i corpi delle donne, la marginalità, la bellezza acerba e malinconica dei volti che nessuno guarda davvero. La sua opera è una narrazione senza filtri, che mescola l’istinto e la lucidità, la rabbia e l’amore. Ogni immagine è una scelta etica, prima ancora che estetica.

“Senza fine” non è solo il titolo della mostra, ma la cifra di un’eredità che continua a pulsare. Nelle sale del Palazzo di Città, le sue fotografie sembrano respirare insieme ai muri antichi, in un dialogo tra la storia della città e quella personale dell’artista. Non poteva esserci luogo più adatto: l’ex sede municipale, oggi elegante spazio espositivo, con la sua architettura che fonde Medioevo e Barocco, restituisce la solennità e la forza che l’opera di Battaglia merita.

In quell’edificio che domina il centro storico, si intrecciano due storie: quella della città e quella di una donna che ha trasformato il dolore in memoria collettiva, che ha messo a fuoco l’invisibile e ha fatto della fotografia uno strumento di giustizia. Letizia Battaglia è stata — ed è ancora — una voce necessaria. Questa mostra, più che celebrarla, la ascolta. E invita anche noi a farlo.

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