Ghilarza si prepara ad accogliere la sesta edizione di Muristenes in Beranu, l’evento che ogni primavera riporta vita, suoni e sapori tra le antiche mura del santuario di San Serafino. L’appuntamento è per venerdì 25 aprile, in un angolo senza tempo immerso nella quiete della campagna sarda, a pochi chilometri dal borgo dove visse in gioventù Antonio Gramsci.

Protagonisti della giornata sono i muristenes, le caratteristiche abitazioni in pietra un tempo destinate ai novenanti, oggi custodi di memorie e saperi antichi. La cornice è quella del Barigadu più autentico, tra vallate verdi, boschi e le acque placide del lago Omodeo, in un paesaggio che invita alla riflessione e al raccoglimento.
Il programma si apre al mattino con le visite guidate agli stessi muristenes, trasformati per l’occasione in spazi espositivi per l’artigianato e i prodotti agroalimentari locali. In calendario anche l’esplorazione della chiesa di San Raffaele Arcangelo e un’escursione lungo il Cammino dei Novenari, itinerario spirituale che collega i quattro novenari di Ghilarza. I più piccoli saranno coinvolti in un laboratorio di pasta fresca, un’occasione per tramandare gesti e tradizioni della cucina sarda.
A partire da mezzogiorno, sotto l’ombra degli ulivi secolari, si condivide il Pranzo dei Novenanti, con piatti tipici del territorio, preludio a un pomeriggio in cui fede e musica si incontrano. I gosos, canti devozionali della tradizione isolana, accompagnano la comunità verso il momento simbolico del raduno attorno a Su Fogulone, il grande fuoco collettivo che richiama l’unione e il calore dello stare insieme.
La giornata si chiude con una grande festa popolare, tra balli sardi e allegria, nel segno di un’identità che resiste e si rinnova, custodita tra le pietre di un luogo senza tempo.