La forza delle immagini: la World Press Photo Exhibition 2025 approda in Sardegna

C’è un filo invisibile che unisce Solanas a Kabul, Sinnai a Gaza, la Sardegna ai ghiacciai che si sciolgono nel circolo polare artico. È fatto di sguardi, di storie cristallizzate in uno scatto, di silenzi che parlano più di mille parole. Questo filo prende vita con la World Press Photo Exhibition 2025, la prestigiosa mostra che raccoglie le migliori fotografie del fotogiornalismo internazionale e che, anche quest’anno, fa tappa nell’Isola, portando con sé il peso e la bellezza della testimonianza visiva.

Dal 19 luglio al 16 agosto sarà Solanas, presso il Centro Informazioni Turistiche, ad accogliere la prima tappa dell’esposizione. Poi, dal 14 settembre al 12 ottobre, sarà il MuA – Museo e Archivio di Sinnai – a trasformarsi in palcoscenico per uno dei più autorevoli appuntamenti al mondo con la fotografia documentaria.

Non si tratta soltanto di una mostra: è un viaggio nella complessità del nostro tempo, un racconto frammentato ma potente di ciò che accade oltre i confini rassicuranti del quotidiano. Sono oltre 59.000 le immagini che, quest’anno, sono arrivate alla giuria internazionale del concorso promosso dalla World Press Foundation, selezionate tra i lavori di quasi 4.000 fotografi provenienti da 141 Paesi. E tra queste, solo una manciata – la più incisiva, la più eloquente, la più necessaria – è approdata in mostra.

Ogni fotografia è un colpo allo stomaco, un invito a fermarsi, a guardare davvero. Si incontrano volti segnati dalla guerra, paesaggi sfregiati dal cambiamento climatico, gesti di umanità nei luoghi della migrazione, resistenza e bellezza nei luoghi della crisi. Ma anche speranza, lotta, resilienza. È questa la forza della World Press Photo: riuscire a essere specchio e memoria, denuncia e poesia, con un linguaggio che non ha bisogno di traduzioni.

La Sardegna accoglie questo racconto globale con la delicatezza e la forza che le sono proprie. Lo fa offrendo ai visitatori non solo un’occasione culturale di grande rilievo, ma anche uno spazio per pensare, per discutere, per riconoscere l’umanità negli occhi degli altri. La mostra è un’occasione per avvicinarsi al mondo, anche da un’isola, e per capire che le grandi questioni contemporanee – i conflitti, l’ambiente, i diritti – ci riguardano tutti, da vicino.

Nel silenzio delle sale espositive, le immagini parlano. Parlano forte. E raccontano il mondo come forse non lo abbiamo mai voluto vedere, ma che è necessario guardare.

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