La Marmilla si prepara ad accogliere un viaggio tra culture e tradizioni che attraversano i continenti. Da mercoledì 23 a lunedì 28 luglio 2025, dieci comuni del territorio — riuniti sotto il consorzio Sa Corona Arrubia — faranno da palcoscenico alla quattordicesima edizione del Festival Internazionale del Folklore, meglio conosciuto come Marmilla Folk Festival. Sei giornate intense, fatte di suoni, danze e colori che mettono in dialogo la Sardegna con la Finlandia e Taiwan, grazie alla partecipazione di gruppi folkloristici internazionali e locali.

I protagonisti arrivano da lontano, ma trovano casa nella bellezza aspra e accogliente della Marmilla. Dalla Finlandia il gruppo “Riinat Ja Rikut”, da Taiwan i danzatori del collettivo “Nan Fong”: entrambi porteranno in scena la memoria viva delle proprie tradizioni. Al loro fianco, una rappresentanza corposa e appassionata di gruppi sardi provenienti da Tuili, Sestu, Meana Sardo, Sanluri, Dolianova, Gesturi, Samugheo, Collinas, Busachi, Lunamatrona, Ghilarza, Usini, Villasor e Sorgono. Una rete di relazioni culturali che attraversa l’intera isola.
Cuore pulsante della manifestazione sarà la serata di gala, prevista per domenica 27 luglio nel suggestivo scenario di Setzu: un momento simbolico in cui artisti e pubblico si fondono in un’unica comunità danzante, all’interno di una cornice naturalistica che racconta già da sé una storia antica e condivisa. Qui, tradizioni sarde e suggestioni internazionali troveranno una sintesi spettacolare tra tamburi, abiti tradizionali e passi coreografici.
Ma il festival non si concentra in un unico luogo: ogni giorno è un invito alla scoperta. Il programma itinerante toccherà numerosi centri della Marmilla. Il 23 luglio si comincia da Turri; il 24 luglio è la volta di Tuili e Pauli Arbarei; il 25 luglio si balla a Genuri, Collinas e Lunamatrona; il 26 luglio l’appuntamento è a Villamar e Villanovafranca; il gran finale sarà il 28 luglio a Gonnostramatza.
Un evento che non è solo spettacolo, ma anche esperienza collettiva, occasione di dialogo tra popoli e generazioni, e straordinario motore di valorizzazione territoriale.